La vita di Dafne viene stravolta dal ritorno di Beatrice, amica d’infanzia e suo primo amore.
In un ambiente scolastico prettamente omofobo, sfuggendo alle grinfie di bulle feroci come fiere, Dafne ricorrerà ad ogni stratagemma pur di conquistarla, giungendo poi a chiedersi se non sia invece meglio ascoltare i consigli di Virgilia, la sua migliore amica che la sprona a dichiararsi apertamente.
Solo intuendo cos’è giusto conquisterà il cuore di Beatrice.
Beatrice e io avevamo entrambe nove anni quando ci separarono.
I nostri genitori erano vicini di casa e quindi noi giocavamo spesso assieme. Io amavo scriverle dei bigliettini, dato che mi vergognavo a parlare ad alta voce. Lei a volte li leggeva, altre volte li strappava e non mi rivolgeva la parola, finché io non mi decidevo a dire qualcosa. Era fatta così.
Un giorno, sua madre venne trasferita per lavoro e così traslocò tutta la famiglia. Non avevo mai avuto il coraggio di dire a Beatrice che mi piaceva, quindi lo feci prima che partisse.
Mentre non ci vedeva nessuno, le diedi un lecca-lecca a forma di cuore e le dissi “mi piaci”, tenendo la testa bassa e il braccio teso, con la mano tremante che reggeva il dolce dono. Quando lo prese, scappai via e mi rifugiai nella mia cameretta.
Guardai dalla finestra: c’era un furgone bianco, riempito di scatoloni, che stava per partire. E dietro, la macchina dei suoi genitori. La vidi un’ultima volta, intenta a divorare il lecca-lecca che le avevo dato. Risi di gioia e mi gettai sul letto. Il fatto che avesse accettato il mio cuore, mi rendeva troppo felice per farmi dispiacere della sua partenza.
Il tempo passò in fretta e mi ritrovai a frequentare il secondo anno di liceo. Beatrice restava solo un tenero ricordo della mia infanzia.